BANCHE E CRISI FINANZIARIA: PAGANO I CORRENTISTI

La crisi finanziaria - dicono le banche -  pare finalmente superata, ma non è tempo di stare adagiati sugli allori. Banca d'Italia spinge per stabilizzare e consolidare il sistema, e la via promossa è quella delle aggregazioni e delle fusioni fra istituti di credito. Ma ai correntisti che hanno subito danni economici, chi ci pensa? 


L’ormai incombente addendum della BCE sulla gestione dei NPL è una spinta in questa direzione, visto che un grande gruppo bancario è in grado di gestire più facilmente quote di NPL rispetto a tanti piccoli istituti in cui, in percentuale, gli NPL pesano molto di più sul bilancio

ECCO COME LE BANCHE CONTINUANO A SCARICARE I PROPRI PROBLEMI FINANZIARI SUI CORRENTISTI
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Avv. Serafino Di Loreto 
Non dobbiamo però mai abbassare la guardia" - spiega il noto avvocato Serafino Di Loreto, fondatore di Sdl Centrostudioggi felice realtà aziendale, che restituisce a consumatori e imprenditori i soldi ingiustamente sottratti da Fisco e Banche. 
Oltre il 92 per cento dei conti correnti - spiega il noto avvocato -   numero ricavato da una statistica ottenuta da oltre 130mila pre-analisi effettuate, è affetto da “ladrocinio” (usura e anatocismo) da parte degli istituti bancari e finanziari. Su un finanziamento di 100mila euro arrivano a sottrarne ogni quattro/cinque anni fino a 30mila euro. In Italia, oltre a pagare tasse stratosferiche, dobbiamo mantenere uno stato occulto (banche e finanziarie) che praticano una “tosatura orizzontale” e preleva dai conti dei clienti somme non dovute.
Ma pensiamo anche al clamoroso fatto accaduto pochi giorni fa, in cui una banca di Catania ha bloccato tutti i conti correnti di cittadini e imprese per "preservare il valore aziendale" (così cita il comunicato dell'istituto bancario). Soldi dovuti e di proprietà dei correntisti ma bloccati per 30 giorni (e chissà cosa accadrà in futuro). Situazioni queste intollerabili in un Paese dell'Unione Europea. Un problema che rischia di mettere in difficoltà intere famiglie e piccole e medie imprese.
Come ribadisco da tempo, il problema dei cittadini italiani alle prese con importanti e crescenti richieste di giustizia nei confronti delle banche è proprio la cosiddetta ‘asimmetria informativa’, che può essere risolta con la produzione di doverose azioni di comunicazione mirate, sia a livello centrale che sul territorio. Fondamentale, pertanto, in tal senso, anche il ruolo sinergico sul territorio nazionale delle associazioni dei consumatori. 

Conclude così il noto legale bresciano che, grazie al team di professionisti di ‘SDL Centrostudi’ sparso in tutta Italia, sta sottraendo alla morsa della crisi cittadini e imprenditori sovraindebitati grazie alla corretta applicazione della cosiddetta Legge 3/2012, meglio nota come ‘legge salva-suicidi’, nata proprio al fine di consentire di rinascere dalla ‘morte civile’ a persone che, altrimenti, non potrebbero più fare impresa, intestarsi alcun bene (mobile e/o immobile), né tantomeno accedere nuovamente al credito al consumo (prestiti, finanziamenti, leasing, mutui) per realizzare nuovi progetti di vita e di business.



E INTANTO LE BANCHE PENSANO AL PROPRIO CONSOLIDAMENTO 


Il tema del consolidamento è centrale come opzione per dare valore, secondo quanto espresso dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, durante il congresso di Assiom Forex tenutosi a Verona. L’integrazione tra il Banco Popolare e la Bpm ha dato il via ad un processo che è destinato a proseguire anche perché, come evidenziato dallo stesso Visco, le banche sono chiamate ad una profonda revisione che passa in modo da poter creare e sfruttare nuove sinergie di costo e di ricavi. E proprio la nuova realtà del Banco Bpm potrebbe essere alla base di una nuova strategia di acquisizioni e fusioni. 

Da fine 2019 le possibilità per il Banco Bpm potrebbero essere dunque Mps e Carige, che dopo la presentazione dei conti relativi al 2017, sono state messe sotto pressione in Borsa, oppure la riproposizione di una aggregazione con Ubi. Una simulazione di Equita Group, gruppo specializzato nel Sales & Trading su titoli azionari e obbligazionari per clienti istituzionali nazionali e internazionali, oltre che nell’Investment Banking di alto profilo, ha ipotizzato una mega fusione a 5: Mps, Banco Bpm, Bper, Creval e Carige le protagoniste sotto il patrocinio del Mef. Un gigante da 12 miliardi di euro di capitalizzazione che controllerebbe il 20% del mercato.

Tuttavia -  spiega ancora l'avv. Di Loretomentre le banche pensano alla propria salvezza noi dobbiamo pensare alle famiglie e alle aziende dei correntisti: e mi riferisco a un provvedimento legislativo, questo, di cui poco si parla, ma che consente di riabilitare soggetti fortemente sovraindebitati non fallibili che versano in condizioni disastrose, stralciando e azzerando buona parte delle loro pendenze, al contempo ripulendoli da ogni segnalazione negativa e riabilitandoli ex novo presso tutte le Centrali Rischi Interbancarie, rendendoli dunque di fatto nuovamente finanziariamente credibili e altrettanto accessibili al credito al consumo. Restituendo così il sorriso e la certezza di una vita migliore a chi si sottopone a tale procedura.

I cittadini possono contare - grazie anche all'impegno informativo di SDL Centrostudi - su uno strumento giuridico nuovo con cui tutelare e far valere i propri diritti innanzi alle banche.




BANCHE E CRISI FINANZIARIA: PAGANO I CORRENTISTI BANCHE E CRISI FINANZIARIA: PAGANO I CORRENTISTI Reviewed by Redazione on lunedì, febbraio 19, 2018 Rating: 5

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