EQUITALIA, ATTI ESATTIVI INGIUSTI. SDL CENTROSTUDI ARRIVA IN AIUTO A CHI È IN DIFFICOLTÀ
SDL Centrostudi, nata nel 2010 a Brescia, è un’azienda operativa nel settore negli ambiti connessi alla tutela, crescita e risparmio di persone e aziende alle prese con gravi difficoltà economiche, personali e commerciali. Negli anni di attività, il cuore di quanto compiuto può essere riassunto in una lotta continua ai reati bancari (anatocismo e usura bancaria in primis), ma anche il contrato a tutte le attività ingiuntive promosse dalle banche e dalle società di recupero crediti ai danni di risparmiatori e imprenditori vessati.
Oltre 150mila persone assistite in 7 anni, 407.943 pre-analisi gratuite effettuate sulle condizioni economiche di consumatori e soggetti in difficoltà, e ben più di 65.000 perizie effettuate su conti correnti e rapporti bancari in essere di privati e imprese strappati alla finanza spregiudicata messa in atto da finanziarie e istituti di credito di vario genere: tutti numeri che, nel complesso, hanno permesso sino a oggi di recuperare somme illecite sottratte agli italiani da Fisco, Equitalia, erario e banche per un totale complessivo di circa 240 milioni di euro.
Una delle ultime vittorie contro le cartelle di Equitalia è quella del 49enne Gjok Sogja, che ha rischiato di finire sul lastrico per un errore di Equitalia, che gli ha recapitato una cartella di oltre 300.000 euro. Dopo tre anni di sofferenze, il giudice d’Appello ha finalmente dato ragione al risparmiatore vessato.
I problemi sono iniziati il 20 maggio 2014, quando si è stata recapitata una cartella di Equitalia, su incarico della Direzione provinciale del lavoro di Milano, di 327.788,43 euro, che ha portato ad avere casa e auto pignorate, con il rischio concreto di perdere tutto. La cifra faceva riferimento a un’ordinanza di ingiunzione, risalente al 23 febbraio 2011, della Direzione Territoriale del Lavoro di Milano, destinata a un’impresa edile di cui era stato legale rappresentante fino a sei anni fa.
Il fatto che non avesse mai ricevuto la prima notifica inviata via posta nella precedente abitazione che si è rivolto a un legale e ha presentato ricorso contro la cartella e il pagamento della maxi-sanzione, chiedendo che venisse annullata. La difesa nel corso dell’iter processuale si è battuta mettendo in risalto l’irregolarità della notifica dell’atto. In primo grado, nel 2015, la sentenza del giudice ha dato ragione a Equitalia e alla Direzione territoriale del lavoro di Milano, mentre in secondo grado, il 21 novembre, la Corte d’Appello di Milano sezione Lavoro e Previdenza ha ribaltato il giudizio, riconoscendo l’irregolarità nel recapito postale della cartella. Cancellata la maxi-multa, il 49enne ha tirato un sospiro di sollievo. E ora Equitalia dovrà anche pagare le spese processuali che ammontano a oltre 10mila euro.
EQUITALIA, ATTI ESATTIVI INGIUSTI. SDL CENTROSTUDI ARRIVA IN AIUTO A CHI È IN DIFFICOLTÀ
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martedì, dicembre 05, 2017
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