BANCHE, LA VIGILANZA BCE CI COSTA MEZZO MILIARDO
La Banca centrale europea ha fissato a 474,8 milioni di euro i contributi per le proprie attività di vigilanza prudenziale sul sistema bancario per il 2018. Unitamente all’importo di 27,7 milioni di euro riportato dal 2017, i contributi copriranno le spese di vigilanza complessive per il 2018 stimate a 502,5 milioni di euro.
Questa stima è più elevata rispetto a quella per il 2017 (425 milioni di euro al netto del risultato positivo di 41,1 milioni di euro riportato dal 2016) e riflette "fattori sia interni sia esterni, nonché le diverse priorità di vigilanza individuate dalla Bce per il 2018". Fra tali fattori, l'Eurotower menziona il recesso del Regno Unito dall’Ue (Brexit) e i costi associati alla partecipazione della Bce all’esercizio biennale delle prove di stress prudenziali dell’Autorità bancaria europea per le banche significative nel 2018.
Sicuramente non è a buon mercato, speriamo almeno sia più efficace e più trasparente rispetto all’attività svolta dalla Banca d’Italia”. così la notizia l'avvocato Serafino Di Loreto, fondatore di SDL Centrostudi, che da anni vigila sul comportamento delle banche - Sono dei contributi che le grandi banche dovranno versare alla Bce per le attività di vigilanza: 474,8 milioni di euro per il periodo 2018. Un conto salato che oltretutto varierà da banca a banca, in funzione della rilevanza e del profilo di rischio.
E consideriamo - continua il celebre avvocato - che erano appena 326 milioni di euro per il periodo 2014-2015. Insomma, qui indirettamente chi paga sono sempre e solo i correntisti e le piccole imprese, che di riflesso pagano perché le banche si "comportino come dovrebbero", ma che raramente lo fanno
E' proprio grazie ad SDL Centrostudi che oltre 250 milioni di euro sono stati restituiti negli ultimi 5-6 anni alle tasche di cittadini e imprese frutto di azioni vittoriose condotte contro banche e Fisco ingiusti. Solo nell'ultima settimana di Aprile sentenze positive per oltre 400.000 euro.
Siamo tutti i giorni in prima linea - continua l'avv. Di Loreto - con una task force legale e finanziaria dedicata, a chiedere giustizia in tutte le sedi, Tribunali compresi, innanzi allo strapotere dei cosiddetti soggetti economici privilegiati. In 7 anni di attività – tra totale dei recuperi, aste sospese, posticipo pagamenti, dilazioni, compensazioni, rinegoziazioni, dilazioni di debito, saldi e stralci, risarcimenti, sospensione, annullamento cartelle esattoriali (ed anche alcune soccombenze) – abbiamo contribuito a mantenere vivi sul territorio e restituire dignità e nuova vita a cittadini e PMI destinati altrimenti a soccombere
Come si legge in una nota dell'Eurotower divulgata in Italia da Bankitalia (che fa parte dell'Eurosistema, il sistema delle banche centrali dell'area euro), il 90% circa dei contributi sarà corrisposto dalle "banche significative", mentre il restante 10% dalle banche meno significative. Ricordiamo che la Bce vigila in via diretta solo sugli istituti più grandi di ogni paese dell'Unione, pari a 118 banche significative che detengono quasi l’82% degli attivi bancari nell’area dell’euro. Le banche che non vengono considerate significative continuano, infatti, a essere sottoposte alla vigilanza esercitata dalle autorità nazionali competenti in stretta collaborazione con la Bce, che può decidere in ogni momento di assumere la vigilanza diretta di un qualsiasi istituto al fine di assicurare l’applicazione coerente di standard di vigilanza elevati.
BANCHE, LA VIGILANZA BCE CI COSTA MEZZO MILIARDO
Reviewed by Redazione
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giovedì, maggio 03, 2018
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