INVESTIRE IN EUROPA O NEI PAESI EMERGENTI

Guardando l’andamento dei mercati azionari nel primo semestre del 2018, si profila un periodo di incertezza finanziaria, anche per via di diversi fattori macroeconomici e finanziari particolarmente importanti ed evidenti.  Gestire correttamente la propria finanza personale è basilare in un epoca come quella attuale in cui il mondo finanziario sta diventando estremamente complesso da comprendere.  Il consulente finanziario è un professionista che assiste il cliente nel settore degli investimenti finanziari e delle scelte assicurative e previdenziali. Per questo abbiamo intervistato il dott. Walter Moladori che da anni si occupa di gestione del patrimonio finanziario di imprese e famiglie.  Come comportarsi nel breve e lungo termine con gli investimenti possibili verso quelli che sono i cosiddetti paesi emergenti?



Durante la seconda metà dell’anno - spiega Walter Moladorila BCE terminerà il quantitative easing, che ha consentito a diversi Paesi, Italia inclusa, di piazzare titoli di stato con facilità e sostenere la spesa pubblica. Allo stesso tempo le tensioni economiche sempre presenti dall’inizio della presidenza Trump, che punta a un maggiore protezionismo e all’innalzamento di dazi sulle merci in ingresso, continueranno ad essere presenti e a far sentire il loro peso specialmente per coloro che intendono investire all’estero. 

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Gli investitori infatti sono particolarmente preoccupati dai dazi incrociati fra USA, Europa e Cina, che secondo alcuni studi sono in grado di erodere fino a 25 punti base dal prodotto interno lordo globale per ogni anno in cui restano in vigore. Una guerra commerciale come quella in atto è però molto più costosa per tutti, e il PIL mondiale può calare anche di 150 punti base all’anno. Ciò che i principali investitori sperano è che all’appuntamento delle elezioni di metà mandato presidenziale riportino un po’ di calma nei mercati azionari. La situazione appare delicata specialmente in alcuni settori, come l’automotive e l’acciaio, finiti subito nel mirino dell’amministrazione Usa. Pesanti le ripercussioni anche sul settore dei trasporti internazionali. I dazi, inoltre, potrebbero dare ulteriore linfa all’inflazione, già sostenuta negli Usa da un mercato del lavoro tonico, livelli di fiducia elevati, cui si aggiungono gli effetti dello stimolo fiscale. La Federal Reserve potrebbe di conseguenza essere indotta a imprimere una stretta più rigida del previsto, con conseguenze nefaste per tutti i mercati.
I bond emergenti sono tra le poche aree che, secondo diversi gestori, offrono ancora valore nel reddito fisso. La componente societaria investment grade, infatti, è inevitabilmente la più esposta alla risalita dei tassi. Conviene tenere sotto controllo la durata finanziaria. E questo vale per tutti i segmenti obbligazionari.


DOMANDE? CHIEDETALL'ESPERTO

Per informazioni su nuove forme di investimento e domande potete scrivere a Walter Moladori su waltermoladori.allianzbankfa.it o via email a walter.moladori@allianzbankfa.it o al Tel: 030/9142749 - 9140058

Walter Moladori



INVESTIRE IN EUROPA O NEI PAESI EMERGENTI INVESTIRE IN EUROPA O NEI PAESI EMERGENTI Reviewed by Redazione on venerdì, settembre 07, 2018 Rating: 5

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