VITTORIA CONTRO LE BANCHE: IL GIUDICE DÀ RAGIONE AI CLIENTI E RESTITUISCE 500.000 EURO

Lo Studio Legale dell'Avv. Biagio Riccio, uno dei principali collaboratori di SDL Centrostudi, società che fin dalla fondazione avvenuta nel 2010 combatte anatocismo e usura bancaria, ha ottenuto una vittoria che vale 500.000 euro! Lo si legge in una nota della società in difesa dei correntisti.

SDL Centrostudi

La vicenda nasce nel 2009, quando l’istituto credito concede un mutuo pari a un milione di euro, con restituzione prevista in 360 rate mensili più preammortamento, con un piano di ammortamento detto “alla francese. Con ammortamento "alla francese" si intende quando le rate sono costanti, composte dalla somma di quota capitale (che cresce progressivamente) e quota interessi (che cala al pagamento delle rate) e calcolate con la formula dell'interesse composto (vale a dire con il calcolo di interessi sugli interessi).

Il giudice ha sentenziato che il calcolo degli interessi crea anatocismo, dato che:

“ad ogni scadenza, gli interessi maturati vengono di fatto dapprima addebitati al capitale e poi pagati dalla quota contenuta nella rata. In tal modo, quindi, come evidenziato nella tabella, gli stessi interessi continuano a partecipare al computo degli interessi successivi proprio perché sono stati capitalizzati”


Nella sentenza si legge che “tale dimostrazione è analitica ed accompagnata da specifiche tabelle che sviluppano quantitativamente la tesi del CTU, alla quale il CT di parte della banca non ha saputo contrapporre argomentazioni altrettanto analitiche, non avendo nemmeno preso in considerazione i calcoli del CTU”. Grazie a questa sentenza, il rapporto dovrà essere regolato dal nuovo piano di ammortamento ricalcolato dal CTU, con la conseguenza che su un rapporto di mutuo di 1 milione di Euro, i clienti hanno risparmiato la somma di € 555.524,00.

L'avvocato Biagio Riccio, ovviamente soddisfatto del risultato a favore del suo cliente, spiega sulla sua pagina Facebook il dettaglio della vicenda.  


Non è mio costume pubblicare sentenze e provvedimenti ottenuti nell’esercizio della mia professione: stavolta la partita è grossa ed il Drago (l’Istituto di credito) è stato colpito severamente.
Il tribunale di Napoli condanna, con sentenza, la banca, rideterminando un mutuo di importo rilevante in linea capitale di euro 1.000.00,00, ordinando un nuovo piano di ammortamento.
Nei passaggi della fondamentale pronuncia si legge tra l’altro:“ad ogni scadenza, gli interessi maturati vengono di fatto dapprima addebitati al capitale e poi pagati dalla quota contenuta nella rata. In tal modo, quindi, come evidenziato nella tabella, gli stessi interessi continuano a partecipare al computo degli interessi successivi proprio perché sono stati capitalizzati.... tale dimostrazione è analitica ed accompagnata da specifiche tabelle che sviluppano quantitativamente la tesi del CTU, alla quale il CT di parte della banca non ha saputo contrapporre argomentazioni altrettanto analitiche, non avendo nemmeno preso in considerazione i calcoli del CTU. Pertanto, la capitalizzazione composta non dichiarata in contratto, ma risultante solo dal piano di ammortamento, integra un anatocismo vietato dall’art. 1283 cc e non legittimato neanche dalla delibera Cicr 9/2/2000.
L’effetto di tale anatocismo va espunto dal piano di ammortamento, il quale va ridefinito in base ai calcoli effettuati dal CTU, che ha reso un piano a rata fissa”.
Il Magistrato, quindi, decide che le somme in più pagate dai mutuatari, rispetto a quanto previsto dal nuovo piano, vadano detratte da quanto ancora dovuto dai mutuatari.
il rapporto dovrà essere regolato dal nuovo piano di ammortamento ricalcolato dal CTU, con la conseguenza che su un mutuo di 1 milione di Euro, i clienti hanno risparmiato la somma di euro 555.524,00.
Questi provvedimenti fanno bene e fanno strame di una giurisprudenza oramai filobancaria, nell’interesse della parte più debole.
La sentenza è destinata a fare giurisprudenza.
La causa è stata curata dal collega Biagio Narciso e le udienze da Monica Mandico.


COSA È L'ANATOCISMO?


L’origine semantica di “anatocismo” ci rappresenta già l’idea del “guadagno sul guadagno” nella transazione monetaria, (dal greco anà – su e tokòs – guadagno). Infatti con esso s’intende la possibilità di generare ulteriore guadagno dagli interessi applicati su un capitale, rendendoli a loro volta produttivi di altri interessi, ovvero “composti”.
Un esempio di anatocismo è quello che vede sommare al capitale di debito residuo gli interessi ad ogni scadenza di pagamento, anche se regolarmente pagati. Nel caso in cui vengano applicati gli interessi composti, dunque si commetta anatocismo, si verifica una crescita esponenziale del debito, ne consegue che, per periodi inferiori all’anno, l’importo calcolato con il regime di capitalizzazione composta sarà inferiore a quello che si determina nel caso del calcolo dell’interesse semplice.


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Il debitore cui venisse applicato l’anatocismo, in caso di obbligazione pecuniaria, dal punto di vista giuridico, si vedrebbe obbligato al pagamento sia del capitale, sia degli interessi pattuiti, ed anche degli ulteriori interessi applicati agli interessi scaduti.

COME VARIA L'ENTITÀ DEL FENOMENO "ANATOCISMO BANARIO"? 
  • In base al numero di anni di conto corrente 
  • In base al tasso di interesse applicato 
  • In base al valore degli interessi passivi di conto corrente

In conclusione, un simile provvedimento conferma l’assunto che il piano di ammortamento alla francese può contenere l’effetto anatocistico degli interessi che è vietato dalla legge.

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