La città spugna: investire in urbanistica resiliente
Il convegno “Città Spugna”, promosso dall’Istituto Nazionale di Bioarchitettura (INBAR) e ospitato a Portoferraio il 4 ottobre 2025, ha evidenziato come l’integrazione dell’acqua nelle strategie urbane non sia solo una questione ambientale, ma rappresenti anche una opportunità economica e di valorizzazione immobiliare. In un contesto in cui eventi climatici estremi aumentano i rischi per le città, la bioarchitettura emerge come un approccio innovativo, capace di coniugare sostenibilità, qualità urbana e ritorno sull’investimento.
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Anna Carulli, Presidente INBAR |
L’idea della città spugna si basa sulla capacità del tessuto urbano di assorbire, gestire e utilizzare l’acqua piovana in maniera intelligente, riducendo rischi idrogeologici e migliorando la vivibilità degli spazi pubblici. Gli interventi spaziano da piazze drenanti e rain garden, fino a tetti verdi e parchi urbani permeabili, tutti strumenti che aumentano il valore degli immobili, attraggono investimenti e favoriscono la riqualificazione di aree strategiche delle città.
Il convegno ha riunito istituzioni, professionisti del settore e cittadini, sottolineando come la resilienza urbana possa diventare un driver di sviluppo economico. La creazione di spazi verdi multifunzionali non solo migliora la qualità della vita, ma rappresenta anche un vantaggio competitivo per i territori, attrattivo per imprese, turismo e investitori. L’approccio della città spugna promuove una nuova estetica civile e funzionale, basata su elementi come porosità, ombra e manutenzione condivisa, che traducono la sostenibilità in un reale valore economico e sociale.
La mostra “Architetture Spugna”, allestita durante il convegno, ha presentato progetti concreti già realizzati o in fase di sviluppo, evidenziando come le soluzioni bioarchitettoniche possano essere implementate con risultati misurabili sia in termini ambientali sia finanziari. Portoferraio si conferma così un laboratorio mediterraneo, dove innovazione, responsabilità e partecipazione civica si incontrano, creando un modello replicabile a livello nazionale.
Per il mondo del business, la città spugna rappresenta un’opportunità strategica di investimento, capace di ridurre i costi legati a danni ambientali, aumentare la resilienza delle infrastrutture e valorizzare immobili e territori. La visione proposta da INBAR suggerisce un futuro urbano in cui sostenibilità e profittabilità non sono alternative, ma leve integrate di sviluppo.
(Rielaborazione e sintesi dell’articolo di Interiorissimi a cura dell’Arch. Piero Luigi Carcerano, Presidente Commissione Comunicazione ed Editoria INBAR e Vicedirettore di Interiorissimi.)

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